Internazionale, 2000.
Temi di discussione proposti da Luciano Rispoli.
Teoria sulla persona e sullo sviluppo evolutivo dell’essere umano
- Il neonato è integrato sin dall’inizio, sin dalla nascita? Oppure è disintegrato, in preda alle pulsioni, e dunque l’Io si forma solo dopo?
- Dall’inizio della vita perinatale sono già presenti tutte le funzioni (movimenti, posture, emozioni, simbolico, logico-cognitivo, ricordi, immaginazioni, apparati fisiologici interni, sensazioni, ecc.) anche se in forma rudimentale? Oppure qualche funzione nuova si aggiunge solo dopo, più tardi nella vita?
- L’unità delle funzioni e dei processi psichici e corporei è già presente nel neonato? O il bambino deve raggiungere questa unità?
- Hanno ancora validità i concetti di Io e di Super-Io? O si riferiscono a strutture conflittuali che non hanno più tanta validità nella psicoterapia corporea?
- Cosa è il Sé: un insieme di sole percezioni e vissuti (Kohut)? O un’organizzazione globale di tutti i processi psicocorporei della persona?
- Il bambino all’inizio è in contatto completo con il mondo esterno? Oppure è isolato con soglie percettive molto alte (narcisismo primario)? Oppure è in contatto con il mondo solo attraverso la madre (simbiosi)?
- La teoria sulle pulsioni è ancora di tipo quantitativo (meccanismo idraulico di accumulo e scarica)? Oppure è di tipo qualitativo, e si parla allora di bisogni fondamentali della vita e di direzioni nello sviluppo della persona? Esiste la pulsione di morte? La distruttività è innata?
- Quali sono i bisogni primari del bambino? Sino a quale età sono importanti?
- Esiste un corporeo rudimentale, una vita “vegetativa” che è antecedente al mentale?
- Il simbolico, il mentale, il pensiero sono gerarchicamente al di sopra del corporeo e lo controllano? La mente può controllare da sola il corpo?
- Qual è il tipo di rapporto tra corpo e mente?
- Che corrispondenza c’è tra le varie parti del corpo e le varie emozioni? A ogni parte del corpo corrispondono determinate emozioni? Oppure ogni parte del corpo partecipa all’espressione di moltissime emozioni?
- Esiste una memoria corporea? E da cosa è costituita?
- L’intelligenza si forma per frustrazioni e per mancanza di gratificazioni? O perché le gratificazioni incoraggiano e nutrono? Esiste una gratificazione eccessiva che non fa crescere?
- E’ ancora valida la teoria dello sviluppo delle pulsioni, da parziali e immature (fase orale, anale, edipica) alla pulsione matura? (Genitale)?
Teoria eziopatogenetica; insorgere della patologia
- L’ammalarsi nasce da conflitti intrapsichici? Da condizioni ereditarie? Oppure da pressioni negative dell’ambiente?
- L’ammalarsi è: l’insorgere di sintomi? l’alterarsi dell’equilibrio tra Io e Super Io? l’esplodere delle pulsioni senza più controllo? l’alterarsi dell’energia? il blocco di parti del corpo? l’alterarsi dell’intera organizzazione del Sé?
- Il tipo di patologia è completamente predeterminato dall’età in cui è avvenuto il trauma? Oppure dipende dall’intero percorso di vita del paziente?
- Esistono “il trauma”, la “scena primaria”? Oppure esistono numerose e continuative condizioni di non soddisfazione dei bisogni fondamentali del bambino?
- Nella malattia si possono alterare le emozioni, nel senso di divenire troppo presenti o troppo piccole o sclerotizzate e ripetitive?
- Anche il corpo si può alterare in malattia? e in che senso?
- Si possono creare sconnessioni tra corpo e mente che prima non esistevano? Si possono creare sconnessioni tra differenti funzioni?
- Nella diagnosi si usano ancora le tipologie? Se sì, quanti tipi esistono?
- Si usa il concetto di “tipo caratteriale”? Oppure quello di “insieme di tratti caratteriali”? I tratti caratteriali sono legati alla tipologia clinica (orale, anale, etc.)? Oppure sono messaggi ripetitivi che la persona esprime inconsapevolmente (con il corpo, il viso, il verbale) all’esterno, come vere e proprie frasi del tipo: “Non ce la faccio più”, “Devo per forza tenermi su da solo”, “Non posso perdere il controllo”, etc.?
- Esiste un ammalarsi in cui ci siano solo (o quasi) tratti caratteriali oppure solo sintomi?
- Si usa ancora il concetto di corazza, di blocchi, (ad es. di ipertonie)? Oppure quello di non mobilità delle funzioni, di non ampiezza della gamma (es. alterazione e limitazione della gamma tra ipotonie e ipertonie)?
Teoria della tecnica e della cura. Terapia
- Quali sono gli obiettivi? Scarica idraulica delle emozioni? Far divenire conscio l’inconscio? Sbloccare i livelli del corpo? Lasciare uscire i traumi antichi? Elaborare a livello simbolico i vissuti? Reintegrare l’unità del Sé? Ridare mobilità? Ricostruire le esperienze fondamentali non positive?
- La terapia consiste nel rafforzare l’Io per trattenere l’angoscia? O nel riorganizzare l’intero Sé?
- In terapia si procede: con uno schema preordinato? Uno schema che segue le tipologie? Uno schema per ogni individuo?
- Esiste un progetto terapeutico sin dall’inizio che ci dice quando affrontiamo una cosa e quando un’altra?
- Esistono differenti fasi della terapia durante le quali l’intervento terapeutico cambia notevolmente?
- Si seguono le cose che emergono? O si vanno a modificare i funzionamenti con un intento preciso?
- Qual è la differenza tra far emergere e modificare? Come si modificano le condizioni del paziente?
- La responsabilità della terapia è del terapeuta? O del paziente? La relazione è alla pari? O è dissimmetrica? E ciò dall’inizio alla fine della terapia?
- Il transfert negativo ha ancora molta importanza e molto spazio? Si lavora sul controtransfert?
- Si lavora anche sulla relazione attuale?
- Esistono le resistenze? O non si parla più di resistenze? Si lavora con l’analisi delle resistenze? Oppure sui bisogni del Sé?
- Si lavora molto sulla regressione all’antico? O si lavora prevalentemente sull’attuale?
- Si può fare terapia agendo solo su un piano del Sé?
- Quali piani del Sé vengono presi in considerazione?
- E’ possibile intervenire solo su un livello e ottenere dei cambiamenti stabili anche sugli altri? O no?
- L’inizio del lavoro terapeutico è sempre dallo stesso livello? O no?
- Si lavora intervenendo direttamente (cioè agendo su di esse in terapia) su quali di queste funzioni: emozioni, movimenti, posture, sensazioni, apparati fisiologici interni, simbolico, cognitivo, ricordi, respirazione?
- Si lavora per la gran parte della terapia con il corpo del paziente toccandolo con le mani? utilizzando molto anche il corpo del terapeuta?t
- Quando si inizia a toccare direttamente il corpo del paziente? E che ordine si segue nei diversi distretti del corpo?
- Qual è o quali sono gli scopi del toccare in terapia?
- Perché si lavora sul corpo? Per far emergere vissuti alla coscienza e poterli analizzare e risistemare nel simbolico? Oppure per modificare direttamente nel simbolico? Oppure per modificare direttamente qualcosa su altri livelli che non siano solo il simbolico?
- Quando e come si interviene sugli altri livelli del Sé? (in un momento della seduta, in una fase della terapia, etc.)?
- Si lavora sull’energia? Direttamente? Oppure indirettamente?