Luciano Rispoli psicoterapeuta: A Napoli la prima Biennale sull’infanzia.

in “Quaderni Reichiani. Foglio di informazione di psicologia dell’età evolutiva e Psicoterapia Corporea” n. 2, 1988.

Il Centro Studi Wilhelm Reich, insieme ad altre forze culturali e scientifiche, ha promosso e organizzato il Centro Europeo per l’Infanzia, con sede nella città di Napoli, e la I Biennale per l’Infanzia, per l’anno 1989.


luciano rispoli psicoterapeuta prima biennale

L’Anno Internazionale del bambino, la Carta dei diritti dell’infanzia, il movimento per la nascita attiva: sono state non poche le tappe che hanno cercato di mettere al centro dell’attenzione sociale e culturale questi problemi, così delicati e importanti per la formazione equilibrata ed armonica della personalità. Indubbiamente l’atteggiamento verso i bambini sta in parte cambiando, le ricerche scientifiche rivelano, anche nel neonato ai primissimi giorni di vita, un livello di interazione con l’ambiente prima insospettato. La Psicologia, in particolare, sta gradatamente illuminando i processi funzionali di questa età (percettivi, fisiologici, ideativi) fornendoci un quadro complesso e affascinante di come si struttura e si sviluppa l’identità del Sé, di questo nucleo originario psicofisico già dotato di piene capacità affettive ed emotive, ma anche logiche ed ideative; in grado di adattarsi, ma anche di modificare situazioni esterne. Eppure il bambino (in quanto fase particolare della vita umana) corre il rischio di divenire una sorta di specie in estinzione, oggetto di maltrattamenti e violenze (il rapporto di Amnesty non fa che riscoprire una vecchia piaga) che rappresentano solo la punta emergente di un immenso iceberg. La parte immersa, più grande, è nell’insensibilità, nell’indifferenza, nella cecità verso i guasti che si producono nella struttura psicofisica dei bambini. Invece, mettere al centro della relazione i loro  bisogni profondi, le loro necessità vitali, accettarli pienamente come esseri umani completi, sono le uniche prevenzioni veramente efficaci contro il dilagare del malessere infantile. E’ utile ricordare qui quanto siano in aumento le malattie psicosomatiche nell’infanzia, le condizioni precoci di stress, le manifestazioni di ansie e paure. Blocchi e difficoltà nell’apprendimento, condizioni di sbandamento. problemi di identificazione colpiscono sempre più le nuove generazioni. Eppure il nostro successo di adulti (quello legato a un senso profondo di soddisfazione, di benessere, di realizzazione) è strettamente legato al nostro successo di bambini; cioè al poter vivere pienamente quest’età, con la sensazione di essere accolti, capiti e profondamente amati, in un rispetto di fasi, tempi e tappe evolutive che debbono portare gradatamente all’ età adulta. Un altro tipo di pericolo è che ci sia sì un incremento dell’attenzione sull’infanzia, ma mosso solo da motivazioni economiche. Questa situazione di mercato è incontrovertibile, ma è pur vero che gli interessi economici finiscono proprio per rilanciare studi e ricerche sull’infanzia, per accrescere l’attenzione in generale per i bambini. Una svolta di notevole portata nell’atteggiamento verso l’infanzia è in effetti già in atto. Le premesse scientifiche affinché si possa andare avanti su questa strada ci sono, le condizioni ed il substrato culturale per avviarci definitivamente verso una nuova fase anche.

Il Centro Studi Wilhelm Reich, insieme ad altre forze culturali e scientifiche, ha promosso e organizzato il Centro Europeo per l’Infanzia, con sede nella città di Napoli, e la I Biennale per l’Infanzia, per l’anno 1989. Il progetto si inscrive nell’arco delle proposte e delle linee di ampio respiro sociale sulle quali il Centro Reich si batte da armi: nei settore della gravidanza, della nascita, della primissima infanzia, dell’apprendimento, dello sviluppo di capacità creative e ideative. Oltretutto i costi, anche in termini economici, che la comunità dovrebbe affrontare nel portare avanti tali progetti sarebbero di gran lunga inferiori a quelli necessari per cercare di arginare, e a mala pena, i guasti provocati nella salute fisica e psichica delle nuove generazioni (basti per tutti l’esempio delle tossicodipendenze). Si tratta ora di passare rapidamente alle successive fasi operative, di coagulare l’interesse di altri esponenti culturali, scientifici, economici e politici e di mettere in moto strumenti che rimuovano l’indifferenza generale, le remore, i pregiudizi culturali e la carenza di informazione sulle gravi conseguenze che ancora oggi si producono nei bambini, menomando irrimediabilmente le capacità di una vita equilibrata, profondamente vissuta, nel benessere individuale e sociale al contempo.

NAPOLI. CENTRO EUROPEO PER L’INFANZIA

Parliamo ancora di “bambini”, e dei passi che dobbiamo fare per cambiare definitivamente le loro condizioni di vita: e non solo nei lontani paesi del 3° mondo ma anche qui da noi, nella nostra Europa e in Italia. Le violenze e gli abusi, di cui si legge sulla stampa, sono solo il segno più appariscente di una concezione che vede ancora il bambino come inferiore, limitato, non ancora sviluppato, e non come persona già nell’attuale intera, con tutte le potenzialità emotive, cognitive ed ideative dell’adulto e con bisogni, esigenze e sensibilità proprie che, se non rispettate, possono portare a gravi squilibri, disfunzioni e menomazioni sia fisiche che psichiche. Parliamone ancora e operiamo affinché la civiltà riesca a compiere quelli ulteriori passi che mettano l’infanzia al centro degli interessi sociali, perchè su di esse si costruisce il futuro. Parliamo oggi di un Progetto transculturale e transnazionale che il centro Studi Reich ha lanciato negli ultimi tempi, con altre forze politiche, economiche e scientifiche; realizzare a Napoli un Centro Europeo per l’Infanzia e una Biennale sull’Infanzia. Il progetto vede proprio la città di Napoli come protagonista, perché è una città che da anni, anche se faticosamente, sta mostrando grandi capacità di innovazione culturale, a cui devono assolutamente affiancarsi mentalità e organizzazione di pari respiro del mondo economico, politico e amministrativo. Napoli può e deve proiettarsi in Europa all’avanguardia e al centro del fermento innovativo e creativo, e non solo per quel che riguarda il settore della musica e del teatro. Proprio le sue caratteristiche, di città lacerata da profonde contraddizioni, tartassata da così violente difficoltà esistenziali (specie l’infanzia), di città che rischia giorno per giorno l’aumento del degrado della qualità della vita, devono portarla su altri settori. Napoli deve dare impulsi profondi a quelle iniziative che riescano ad intrecciare la cultura e la scienza, con gli interessi sociali e imprenditoriali al tempo stesso. Il Progetto che stiamo lanciando è una sfida per la vita della e nella città, e per il futuro di tutti gli esseri umani. La Biennale Europea per l’Infanzia, legata a un centro sperimentale e di ricerche con connessioni internazionali, può fare di Napoli la capitale di un’iniziativa scientifica di portata europea e di respiro sociale di grandissimo valore. La qualità transculturale del progetto è non solo nel raccordo tra discipline e settori differenti della scienza, ma soprattutto come interazione nuova tra mondo dell’industria, mondo dell’arte, ricerca scientifica e iniziativa politica. La separatezza di questi ambiti è spesso uno dei principali fattori di fallimento nelle progettualità sociali. Dunque non la solita critica intellettualistica ai prodotti delle industrie, ma una spinta ad una particolare e sempre più adeguata qualità nei giocattoli, negli alimenti, nei vestiti, nelle proposte pedagogiche, nelle attività formative e, non ultime, in quelle artistiche. La Biennale Europea si pone come rassegna delle novità più qualificate, delle ricerche e delle iniziative che vanno verso una nuova dimensione della vita dell0infanzia, come presenza di base per una nostra diversa dimensione di vita. Il Centro Studi Reich ha da molto tempo attività di sperimentazione e di operatività che uniscono il campo della ricerca clinica con quella pedagogica, la psicologia alla metodologia di intervento, la terapia alla prevenzione, dalla nascita (anzi dalla gravidanza) in avanti. Queste potenzialità, così come quelle delle altre strutture promotrici, sono al servizio del Progetto Europeo. E ci piace che sia proprio nel 20° Anniversario della fondazione del Centro Reich che chiamiamo a raccolta tutte le forze vive e innovative sul Progetto della Biennale Europea, su un progetto che vede già avviati rapporti e iniziative con altre Nazioni, con altri Centri e strutture europee. Gli strumenti scientifici e le potenzialità operative sono oramai altamente sviluppati, il collegamento con la ricerca a livello universitario una realtà consolidata, i processi già in parte in moto. La parola spetta ora agli altri politici, alle altre istituzioni, agli altri imprenditori., così come alle strutture finanziarie e ai centri decisionali delle linee di ricerca scientifica a livello nazionale, affinché il Progetto possa ulteriormente rafforzarsi, Napoli lo possa ospitare degnamente, e non vada sottovalutata e sciupata un’occasione preziosa di progresso e di miglioramento su tutti i livelli.