in “La medicina psicosomatica oggi: dall’epistemologia alla clinica” a cura di E. Panconesi, A. Pazzagli, M. Rosselli, Atti del XIV Congresso nazionale di Medicina Psicosomatica, Firenze, 1995.
Luciano Rispoli, Fondatore e Presidente S.I.F. (Società Italiana Psicoterapia Funzionale), Presidente Associazione Nazionale per la Psicoterapia Corporea, nel seguente articolo introduce al lettore una nuova concezione di organismo sviluppato su differenti piani funzionali interrelati tra di loro a costituire una inscindibile unità di tipo circolare, sferico: in cui tutti sono interdipendenti gli uni dagli altri senza gerarchie di tipo piramidale.
I processi di comunicazione, l’insieme di linguaggi che caratterizzano le relazioni tra individuo e ambiente, si muovono su numerosi piani psicocorporei, tra di loro strettamente collegati da determinazioni e leggi di funzionamento oggi sempre più conosciute.
Questi piani individuano dunque altrettanti processi funzionali il cui insieme complesso ed unitario, la cui costellazione, costituiscono il “Sé”; un Sé che non è soltanto “insieme di esperienze”, ma che non è neppure una “struttura”, ma appunto un’organizzazione di funzioni.
Non ha più senso oggi continuare a suddividere il funzionamento del soggetto in due unici aspetti: psiche e soma, attribuendo per di più un ruolo prevalente e privilegiato ad uno di essi nei confronti dell’altro. Siamo di fronte piuttosto ad una configurazione molto più complessa di numerosi e differenziati piani funzionali, tutti profondamente interrelati tra di loro a costituire una inscindibile unità di tipo circolare, sferico: in cui tutti sono interdipendenti gli uni dagli altri senza gerarchie di tipo piramidale.
Dunque una nuova concezione di psicosomatica, che comprende anche il somatopsichico, sta avanzando nella scienza contemporanea, sull’onda di una nuova utilizzazione del funzionalismo.
La concezione dei piani funzionali permette di leggere ogni processo di funzionamento in relazione a tutti gli altri, permette di comprendere l’organismo vivente da più angolazioni, da molteplici punti di vista. Vengono così a moltiplicarsi i linguaggi che ci permettono di comprendere l’evoluzione e lo stato attuale di ogni soggetto, che ci fanno penetrare in tutti gli anelli della lunga catena che conduce dal macro (i piani funzionali più esterni accessibili all’intervento terapeutico) sino al micro (i processi neuroendocrini, l’immunologico, il funzionamento biochimico cellulare).
Tali linguaggi traducono, arricchendo di significati l’intera sfera del Sé, ciascun processo in tutti gli altri piani, siano movimenti, posture, apparati interni, stati della pelle, forma del corpo, fantasie, simboli, razionalità, ricordi o stati emotivi.