Luciano Rispoli: La nascita del Sé
EDITORIALE n. 5 Dicembre 2017
Per un certo tempo si è pensato che tutto è determinato dalla genetica, dal biologismo dell’essere umano. Per un altro periodo di tempo, per anni, si è ipotizzato, passando al polo opposto di un soggettivismo spinto, che fosse l’ambiente e in particolare i genitori a plasmare il modo di essere dei bambini, in ogni senso; si pensava addirittura fossero loro genitori a determinare l’identità di genere, e che bastava che essi pensassero a loro figlio come una bambina se invece era un maschietto, o viceversa, per determinare il suo orientamento sessuale diverso da quello anatomico.
E questo naturalmente produceva grandi sensi di colpa nei genitori che si sentivano responsabili della omosessualità del figlio o della figlia.Cosa determina realmente il funzionamento dei nostri bambini, il loro modo di essere da quando sono piccoli fino alla vita da adulti? Cosa succede prima della nascita? Cosa succede dopo la nascita? Per molti anni si sono avvicendate concezioni, teorie, molto differenti tra di loro.
Oggi conosciamo molte più cose, sappiamo che non è così. Sappiamo quello che succede prima della nascita e dopo la nascita, sappiamo di condizioni e situazioni significativamente influenti nella costruzione del bambino in tutto il suo periodo di sviluppo. Innanzitutto un bambino che è già una persona (e non qualcosa che lo deve diventare solo con il tempo), che non vive nel mondo mentale dei genitori e in particolare della madre; una persona completa in interazione molto forte con tutto l’ambiente, addirittura prima della nascita, oltre che dopo la nascita.
E sicuramente con una influenza della genetica sulla sua personalità e sul suo modo di essere molto più forte di quello che si pensava da parte delle teorie soggettivistiche, ma anche con una chiarezza molto più piena delle modalità con cui l’ambiente può influire: non tanto a livello sociale di apprendimenti e di comportamenti, quanto a livello dell’epigenetica, cioè sul fare attivare differenti componenti genetiche nei vari ruoli e funzioni, nell’attivarle o meno nelle varie fasi di vita.
Questa è tutta una nuova frontiera, e di questo ci vogliamo occupare nel numero presente della nostra rivista, a partire dall’inizio della vita, prima e dopo la nascita. Vogliamo proporre queste tematiche per stimolare a comprendere sempre di più tutto questo. Ma anche a comprendere come le nuove scoperte e le nuove concezioni abbiano un risvolto, una ricaduta, sulle metodologie di aiuto all’essere umano, in specie all’interno del quadro della psicoterapia, e in particolare di una psicoterapia che si occupa dell’interezza corpo-mente.
In questo numero ospitiamo, quindi, ricerche della psicologia Funzionale relative al periodo perinatale, interventi di chi ha fondato e messo a punto l’applicazione del pensiero Funzionale alle gestanti e al periodo perinatale- la dottoressa Paola Bovo – con i relativi effetti su madre e bambino, interventi di chi ha lavorato per anni con questo metodo nel pubblico, e chi ha applicato sistematicamente il massaggio neonatale, interviste a esperti della cura e prevenzione su alterazioni precoci nei neonati, insieme a una puntualizzazione sulla nuova frontiera dell’epigenetica.
Il Neo-Funzionalismo ha abbracciato da tempo la concezione della complessità studiando i Sistemi Integrati e le loro complesse interrelazioni, cercando di comprendere quali siano i funzionamenti degli esseri umani che riguardano tutti i Sistemi mente-corpo. Ha intrapreso la strada relativa a queste nuove frontiere, a queste nuove concezioni, ma cercando anche di declinarle nelle loro modalità di essere, dettagliandole concretamente affinché siano definite e chiare. E questo attraverso la scoperta fondamentale delle Esperienze di Base del Sé, che permettono di mettere alla luce i funzionamenti degli esseri umani in modo complessivo che comprenda contemporaneamente le influenze genetiche, ambientali e sociali, anziché fermarsi alle singole cause e ai singoli aspetti.
Le Esperienze di Base non riguardano i vari comportamenti, i differenti pensieri, i singoli gesti, ma il modo di funzionare complessivo cognitivo, emotivo, sensomotorio, endocrino, neurovegetativo: e dunque rendendo chiaro come tutte le influenze e interazioni di cui abbiamo parlato (genetiche, epigenetiche, culturali, ambientali) siano già presenti e coniugate in quella precisa e ben determinata modalità di essere della persona: l’Esperienza di Base appunto, (o Funzionamento di fondo in età adulta). Le Esperienze di Base diventano, cioè, delle lenti focali che permettono di guardare insieme (e in modo sistematico e dettagliato) ai vari elementi che influiscono sulla modalità di essere della persona.
E sul versante dei risvolti e delle ricadute operative, si può indubbiamente ritenere che proprio una psicoterapia in grado di riattivare i Funzionamenti di fondo del paziente possa portare anche a modificazioni nell’attivarsi e nelle funzionalità delle potenzialità genetiche, in stretta correlazione con il funzionamento epigenetico.