Psicoterapia Funzionale: Gelosia, Bugie, Tradimento, Violenza.

Trasmissione RAI3 “Mediamente”, 1994.

La gelosia è un’antichissima paura di perdere. La sensazione di non avere attenzione e calore. Niente riempie e c’è sempre il dubbio. Gelosia come “elemosinare amore”, in una condizione passiva, di aspettarsi sempre un segnale dall’altro. “Ma mi vuoi bene? E quanto bene mi vuoi?”. Eppure ogni segnale anche piccolo può essere equivocato, e fa ripiombare nell’angoscia, nei sospetti, nella brutta sensazione che c’è un altro più importante di noi. E per il maschio tutto questo è ancora più forte; perché viene messa in discussione la sui virilità. Come se la donna tradisse perché improvvisamente si fa travolgere dalle capacità sessuali dell’altro (mentre non è mai così).


Lasciarsi. Reagire mangiando. Lo sport. La violenza.

La patologia del dover lasciare, del non potersi mai impegnare in una relazione positiva e profonda. Lasciare continuamente. Dall’altro la paura a lasciarsi e ad essere lasciati. Il vuoto perché non si è una persona autonoma, con una positiva sensazione di pienezza interiore. Siamo noi che possiamo costruire delle storie d’amore, e lo possiamo fare con le persone che ci piacciono e suscitano amore. Ma l’altro non è mai unico e insostituibile, a meno che non si viva con un vuoto interno e con la incapacità di stare bene prima di tutto con se stessi. L’altro come appoggio, come genitore. ‘‘ Da qui il mangiare come compensazione, il lasciarsi bene o con odio.

 

Seduzione. Timidezza. Primo incontro.

La seduzione come capacità di andare al profondo della persona, al di sotto della barriera formale. Entrare nell’intimità dell’altro suscitando desideri, suscitando l’amore. Far prospettare anticipandolo il piacere dello stare insieme, anche e specie quello corporeo. Conquistare non come guerra, non scontro diretto sulle differenze e le cose che non ci piacciono, ma aggirare gli ostacoli, portando l’altro ad affidarsi a noi. Sintonia tra i desideri di entrambi, sintonia che amplifica i desideri. Offrire delle nostre parti migliore. Immaginare il percorso della seduzione, farsi un progetto e aggiustano nel migliore dei modi, specie nei primo incontro. Amore come continua seduzione, come conquistare l’altro non una volta per tutte, ma ogni giorno.

 

Litigare fa bene, fa male. Non capirsi.

Litigare fa male quando il litigio è mosso dalla scontentezza accumulata, dal rancore. Spirale della “lista delle cose che non vanno”. Fa bene quando è dare subito all’altro le proprie sensazioni su ciò che ci piace e ciò che non ci piace. Fa bene nel non creare ambiguità, nel sentire che ci si può affrontare e non per questo odiare, che non c’è bisogno di distruggere o essere distrutti, ma che nel litigio si può porre con forza le proprie ragioni, i propri punti di vista, per sciogliere grumi di incomprensioni. Non capirsi è equivocare su tanti piccoli particolari. Quando si è feriti non si ragiona se si ha dentro tanta insicurezza; non si capisce più niente. Non capirsi è andare ognuno per un suo percorso invece di riconquistarsi giorno per giorno, non dando niente per scontato.

 

LA PRIMA VOLTA L’AMORE.

Il sesso e la tenerezza

La scoperta della sessualità non come avvenimento improvviso, ma come sbocco di un qualcosa di conosciuto e familiare, di cui anche in famiglia si è potuto parlare, legato al senso di positività, di sicurezza nei confronti di se stessi. Dunque la sessualità e soprattutto la prima volta non come “banco di prova”, né come buttarsi nella prima situazione che capita, ma come espressione della tenerezza verso l’altro e verso se stesso, come viaggio in un qualcosa di nuovo e al contempo conosciuto insieme all’altro, con gioia insieme. La paura dunque scompare completamente.

SESSO: QUANDO, COME, QUANTO.

L’ansia e la coazione.

L’eccitazione se manca un senso di pienezza interiore si trasforma in ansia e agitazione. La gente le ricerca per sentire qualcosa di vivo. Lo spettacolo erotico e la pornografia a tutti i costi, le situazioni precarie e difficili, la ricerca continua ossessiva di altri partner. Ma le situazioni ossessive, i pensieri fissi, l’ansia, producono poi un grande malessere e vanno placate, e si fa di tutto per scaricarli, per diminuirli, spesso con comportamenti (ad esempio la masturbazione) che producono altra ansia e preoccupazione e sensi di colpa.

La respirazione è la parte importantissima di un lavoro per diminuire gli stati di ansia e per aumentare le sensazioni interne positive e dunque il piacere e la sicurezza. Una respirazione diaframmatica profonda e spontanea aumenta la capacità di lasciare, produce una condizione vagotonica (calma, riposo, tranquillità, benessere) e riduce la simpaticotonia (il sistema dell’allarme, della vigilanza, dell’azione immediata e pronta).

SESSO, PIACERE, MENTE.

La frigidità

La respirazione unita ad altre tecniche corporee aiuta enormemente a regolarizzare il funzionamento sessuale. La frigidità è paura oltre che diminuzione della percezione tattile, “anestesia”, fino addirittura al dolore nell’atto sessuale. Ridare vita, movimento, sensibilità, morbidezza all’intero corpo, ma soprattutto a tutta la zona del bacino con movimenti ed esercizi appositi oltre che con un ripristino della respirazione diaframmatica.

Il desiderio.

Il desiderio come sensazioni fisiche piacevoli. Il tocco, le mani, la presenza là con l’altro, il “contatto” tra i due. Spesso non si è là, non si percepisce e non si sente che molto poco. Si mentalizza e si rarefa a il desiderio, e si arrampica su pensieri sempre più “cerebrali”, su mete sempre più contorte e spesso irraggiungibili.

La calma, il piacere di gustare, il poter andare nelle modalità che ci fanno piacere, muovendo l’altro senza dover subire, piuttosto che la “prestazione”, la meta finale, la fretta di arrivare alla penetrazione o all’orgasmo.

FANTASIE SESSUALI FANNO BENE ALL’AMORE?

Fantasie sessuali; l’ immaginario erotico maschile e femminile.

Fantasie come esplorazione di nuove possibilità, come ricerca della propria maniera di vivere il sesso. Immaginario come altro aspetto del desiderio, come “pregustare”. E dunque necessità di collegare le fantasie, almeno in parte, ad una realizzazione. Altrimenti le fantasie si staccano sempre più dalla realtà e diventano sempre più delle “perversioni”, sempre più ossessive ed esagerate.

L’immaginario erotico come prodotto della cultura e dell’ambiente. Le differenze tra quello maschile e quello femminile. La necessità di affacciarsi di più l’uno sull’altro e di condividere di più. Il gioco del condividere.

RIEPILOGO 

L’educazione sessuale

Un educazione sessuale che affondi le radici nella prima infanzia: accettazione del proprio corpo, guardare i corpi, giocare con il corpo, conoscerlo, sentire la piacevolezza del contatto. Conoscere già da allora, tranquillamente, i funzionamento della sessualità adulta e della procreazione. Nel bambino non crea assolutamente imbarazzo né acquista un’ importanza spropositata. Su questa base, quando si è più grandi, un’informazione che deve essere un dialogo, non una descrizione puramente tecnica, ma i problemi emotivi ed affettivi dei ragazzi, i loro vissuti, le sensazioni: Poterli ascoltare, prenderli in considerazione, stare vicino, aiutarli a capire. Questa e la vera prevenzione.

Intervengono, tutti in qualità di psicologi e operatori della S.I.F.—Centro Studi W. Reich (Società Italiana di Picoterapia Funzionale Corporea):

Paola Bovo Psichiatra Psicoterapeuta Problemi delle donne

Luciano Rispoli Psicologo Psicoterapeuta Presidente

Elio Vezza Psicologo Psicoterapeuta Problemi adolescenti


LAVORO E TEMPO LIBERO: PERCHE’ TANTO STRESS?

Seconda trasmissione

Cause dello stress da lavoro

Non è la quantità di lavoro a determinare il cosiddetto “burnout” ma il modo in cui si lavora, e soprattutto la sensazione di inadeguatezza: tra le proprie capacita e il lavoro, tra come ci si percepisce e come si viene valutati.

Grafici: tre o quattro domande di un questionario

Grafici: dati sullo stress da lavoro

“Regolette quotidiane” anti—stress

Le “micropause”, la capacità di lasciare per un momento, con un sospiro, sciogliendo e muovendo il corpo in determinate maniere. La piacevolezza percettiva: no al grigiore degli ambienti, alla monotonia dei colori, al brutto, alla fredda eleganza. Variabilità, buon gusto e cose che piacciono.

Spazio palestra: il sospiro profondo e lo sbadiglio.

Interviene il Dott. Luciano Rispoli

Terza trasmissione

Cambiare lavoro

La necessità di cambiare lavoro con l’allargarsi degli interessi ad una certa eta. I 40 anni come svolta d vita. La vita, allungandosi, permette più cicli nei quali poter soddisfare inclinazioni diverse, mettere in atto nuove passioni e nuove capacita.
L’intelligenza cambia con l’età: diviene meno descrittiva e puntuale e invece più sintetica e capace di creare collegamenti. Le persone che ad una certa età hanno cultura, conoscenze, esperienze, divengono preziose per un tipo di lavoro di cui oggi c’e molto bisogno: promozione, contatti, organizzazione, diffusione di idee, condivisione d progetti.

L’emicrania della domenica

L’incapacità a lasciare la tensione anche quando non è necessaria. Attenzione e concentrazione senza l’oggetto di lavoro.

Spazio palestra: le tensioni collo-spalle e ì movimenti dolci e lenti del collo.

Interviene il Dott. Luciano Rispoli