Scuole di Psicoterapia: L’intervento psicosomatico integrato.

VI Congresso Italiano di Biofeedback, 1985. 

La ricerca resta aperta sui punti di contatto con la medicina comportamentale e il biofeedback, in un tentativo ormai necessario di superare i limiti tradizionali del proprio ambito disciplinare, ma senza rinunciare al rigore epistemico di definizione dei paradigmi e dei relativi campi di interesse.


La messa a punto di un modello clinico nell’ambito delle Psicoterapie, che sappia leggere e interpretare fenomeni di trasformazione su livelli multidimensionali, sembra oggi una delle necessità dalle quali la ricerca scientifica non dovrebbe più poter prescindere. L’accresciuta domanda di interventi “psicoterapeutici” in senso lato, nelle situazioni di tipo tradizionale, ma anche nell’ambito dell’istituzione scuola,dei servizi territoriali,delle cliniche e degli ambulatori, pone la necessita di dare risposte nuove ad un intervento sul “disagio” psichico, inteso come insorgenza di risposte inadatte, di interruzione di funzionamenti apprenditivi, di discrasie nei rapporti familiari, di blocchi nello sviluppo psicoaffettivo del bambino. Risposte nuove significano possibilità di settings psicoterapeutici calati nelle istituzioni, e significano capacità di effettuare diagnosi-interventi anche in tempi brevi,centrati su distorsioni di atteggiamenti, di relazioni affettive, di mobilità percettive ed emozionali.

 La rimodulazione del “Modo di essere” ha bisogno di poggiarsi quindi su dati diagnostici e terapeutici di più sicuro affidamento che non quelli della labile capacita di seguire le fluttuanti modificazioni del pensiero nelle libere associazioni. Ma d’altra parte sembra irrinunciabile non fermarsi a modificazioni esclusivamente sintomatiche, non limitarsi a “curare” manifestazioni che in fondo sono solo la parte esterna di una disfunzione profonda dell’intera struttura caratteriale-somatica. In tal senso il modello della ‘”Stratificazione corporea delle emozioni” membra poter soddisfare le esigenze di un delicato equilibrio tra il soggettivo e 1’oggettivo. Il terapeuta rimane, nell’analisi delle relazioni transferali e controtransferali lo strumento fondamentale della relazione terapeutica, per un cammino nel profondo delle emozionalità non espresse e incapsulate.  

Ma il campo dell’indagine degli accadimenti significativi nella relazione, sia duale che gruppale che all’interno delle strutture istituzionali, è amplificato. Al suo interno sono utilizzabili una serie di movimenti corporei, di cambiamenti riassumibili in tre ambiti;                  

         1) Il respiro, le temperature di parti del corpo, i tremiti, gli aumenti di simpaticotonia o vagotonia, cioè le modificazioni di sistemi fisiologici percepibili dallo psicoterapeuta, utilizzati in una sorta di biofeedback a funzionamento rallentato, con un passaggio alla coppia terapeuta-utenza intesa come campo di relazione.                

         2) Le modificazioni somatiche di espressioni, di atteggiamenti, di posture con il messaggio emozionale ad esse adeguate di cui il terapeuta diviene, anche se in modo complesso e articolato, uno specchio per il paziente.

         3) L’insieme di sensazioni corporee interne percepite dal paziente, dai formicolii ai rigonfiamenti, dai soffi di aria alle sensazioni di oppressione, dalle fitte ai bruciori, dai torpori alle sensazioni di contatto con le varie parti del corpo.

Il modello della “stratificazione emozionale”, dopo 15 anni di ricerca in campo individuale, gruppale e istituzionale, ha permesso di realizzare interventi in situazioni di  setting molto differenti come risultati, in tempi estremamente brevi e con possibilità di verifica affidate a quelle stesse variabili soggettive-oggettive che rappresentano il fulcro dello strumento diagnostico-terapeutico. 

Resta aperta la ricerca, oggi quantomai interessante, sui punti di contatto con la medicina comportamentale e il biofeedback, in un tentativo ormai necessario di superare i limiti tradizionali del proprio ambito disciplinare, ma senza rinunciare al rigore epistemico di definizione dei paradigmi e dei relativi campi di interesse.